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Master the Mind - Discorso 2

Master the Mind

Discorso 2 ‘I tre difetti’

Spesso mi dicono: “Swami, quando mi metto a meditare mi succede qualcosa, ma non sono sicuro di quello che è accaduto”. Quando non siete sicuri di quello che è successo, significa che non è successo nulla, ma se siete sicuri che qualcosa sia accaduto, ne avrete la certezza.

Vi sono tre aspetti:   
- MALA: Tutte le negatività mentali, le caratteristiche negative
- VIKSHEPA :La mente instabile che salta da un pensiero all’altro come un insetto
- AVARANA: La consapevolezza del corpo (il velo dell’illusione che ti fa identificare con il corpo)
La realizzazione del Sé è un vostro diritto di nascita, ma per ottenerla dovete prendervi delle responsabilità. Soltanto quando questi tre aspetti saranno scomparsi, anche per un solo istante, soltanto allora realizzerete chi siete veramente.

Fra due percezioni vi è un vuoto e in quell’istante noi siamo ciò che realmente siamo, poiché in quell’istante non ci sono né pensieri, né considerazioni nella mente, nessuna negatività (Mala), non c’è Vikshepa e nemmeno Avarana. In quel momento la mente è vuota. Però non è facile catturare quel momento.

Inconsapevolmente sperimentiamo quello stato tante volte in una giornata. Per esempio quando spostiamo la nostra attenzione da un oggetto all’altro; fra le due percezioni vi è un vuoto mentale. Non ne siamo consapevoli, ma questo stato, NIRVIKALPA SAMADHI, cioè lo stato mentale in cui vi è un vuoto assoluto, lo sperimentiamo tante volte in un giorno.

Per esempio questo accade quando rivedete il vostro amato dopo tanto tempo, lo abbracciate e in quel momento tutti i vostri pensieri svaniscono. Oppure quando ricevete una notizia scioccante, che un vostro caro ha avuto un incidente ed è morto.

Dunque, quale può essere l’utilità di questi Nirvikalpa Samadhi se non siete neanche consapevoli di sperimentarli? Sarebbe come tenere fra le mani una pietra brillante e trasparente senza sapere che si tratta di un diamante. Quindi questi Nirvikalpa Samadhi sono inutili, poiché arrivano senza preavviso e svaniscono subito. Bisogna sforzarsi di imparare a conquistare consapevolmente quello stato.
Qualcuno dice: “Swami trasformerà la mia mente, ci penserà Lui, qualcosa succederà!”. Ma se anche io trasformassi la vostra mente, poi questa tornerebbe in breve tempo alle sue vecchie abitudini, perché quello stato non lo avete conquistato con la vostra forza di volontà.

Questi Nirvikalpa Samadhi possono manifestarsi in seguito a stati di paura, incertezza, shock, ma in realtà non ci rendiamo nemmeno conto che li stiamo vivendo e men che meno della beatitudine che procurano. Ecco perché dovreste cominciare a praticare un po’ di Dhyana o semplicemente osservazione.

L’Ashtanga Yoga definisce:
-  YAMA: Comportamento Sociale - purifica Mala
-  NIYAMA: Condotta Personale - purifica Mala
-  ASANA: Fermare il Corpo - contrasta Vikshepa
-  PRANAYAMA: Controllo del Respiro - contrasta Vikshepa
-  PRATYAHARA: Osservazione della Mente - contrasta Vikshepa

Dovete avere la capacità di ritirarvi velocemente da ogni situazione. Durante la giornata vi trovate a dover affrontare molti problemi e di conseguenza la vostra mente viene disturbata e il vostro ego rimane ferito. Spesso si verificano situazioni spiacevoli e così vi agitate. In che modo affrontare queste situazioni? Date una sberla a quella persona oppure lui la dà a voi? No! Fate un passo indietro e osservate. Proprio come la tartaruga che nel momento del pericolo si ritira nel suo guscio, così anche voi dovete imparare a ritirare i vostri sensi e la vostra mente. Dovete semplicemente fare questo. L’unica cosa che dovete fare è ritirare la vostra mente dai vostri pensieri. Questo è il primo passo; questo è Pratyahara.

Però, per poter acquisire la pratica di Pratyahara, ‘ritirare la mente’, prima di tutto si deve prima praticare il Pranayama, ‘il controllo del respiro’. Per questo motivo vi dico di concentrarvi sul momento che separa due respiri, sul vuoto che si verifica fra due respiri: PRANA, APANA e VYANA. La pratica del trattenere il respiro, viene chiamata KUMBAKHA.

È molto semplice: la vostra mente e il vostro respiro sono collegati e questo è un fenomeno fisico e biologico. Questo non è un fenomeno spirituale. Come respirate quando siete arrabbiati? Molto velocemente! Anche quando siete eccitati avviene la
stessa cosa, ma quando siete calmi respirate molto lentamente. Il concetto è che il respiro controlla la mente, come il volante controlla un’automobile, quindi se siete in grado di controllare il respiro, riuscite a controllare la mente. I santi sono in grado di ritirare la loro mente e di non respirare affatto. Queste persone riescono a restare anche un giorno intero senza respirare e in quello stato la mente perde tutto il suo potere.

Per esempio, se c’è vento le foglie volano, ma se il vento si placa le foglie cadono a terra. Così la mente è paragonabile alla foglia trasportata dal vento del respiro. Per questo controllando il respiro si può controllare la mente. Pertanto, rallentate il respiro e controllatelo per controllare e calmare la mente. Rallentate il

respiro e poi cercate di trovare quella sospensione, quel vuoto fra un respiro e l’altro. Cercate però di non uccidervi trattenendo il respiro. E se, per via del fatto che non vivete esperienze particolari, cercate di trattenerlo finché non succede qualcosa, allora poi siate certi che vi ritroveremo all’ospedale!

Non è questo il senso. Tutto deve avvenire in modo naturale. Fra due respiri vi è un vuoto e in quel momento si manifesta un vuoto mentale. Questo è il motivo per cui i pensieri dovrebbero essere rimossi dalla mente, in modo tale da renderla inattiva, assenza di PRANA, respiro.

Tutto questo, però, non si riesce a fare in un giorno solo; deve essere un processo costante. Quello che dovete fare è ‘ritirare la mente’. Quando si presenta l’agitazione, provate a ritirare la mente e a osservare. Osservate i vostri pensieri. Chiudo gli occhi e il mio pensiero è: ‘Come ho cantato il bhajan, l’ho cantato bene?’ oppure ‘Non ho giocato bene nella partita di oggi’ o ‘Oggi ho cucinato ma ho messo poco sale’. Quanti pensieri occupano la vostra mente! Osservateli, limitatevi a osservarli. Questo è ciò che dovete fare per adesso.

Osservate i pensieri e notate come la vostra mente stia cercando di istigarvi, di eccitarvi o di farvi sentire male. Osservate la vostra mente come qualcosa di esterno a voi: ‘Questa è la mia mente, la mia mente è differente da me e che cosa fa? Influenza le mie emozioni. Quindi la osservo da una certa distanza. E che cosa avviene se prendo le distanze dalla mia mente? La osservo e vedo esattamente cosa vuole fare, dove vuole arrivare. Se guardiamo qualcosa troppo da vicino non riusciamo a vederla bene e lo stesso vale se la guardiamo troppo da lontano; quindi teniamo la nostra mente alla giusta distanza e osserviamo i pensieri. ‘Ok, mi sto arrabbiando perché quella ragazza è venuta da me e mi ha detto quella cosa’, oppure ‘Quella persona è
venuta da me e mi ha fatto tanti complimenti e io mi sento così euforico e esaltato, il mio ego si è già gonfiato’.

Osservate la vostra mente e fate caso a come riesce a influenzarvi. Con il termine ‘ritirare la mente’ intendo questo. Mi domandano se è possibile farlo in ogni momento e io rispondo che se vi esercitate è possibile farlo sempre. Ditemi, riuscireste ad andare in bicicletta su una strada piena di macchine se non siete mai saliti su una bicicletta? Certo che no! Inizialmente cercherete uno spiazzo vuoto per esercitarvi e qualcuno che vi insegni, poi con il tempo riuscirete ad andare in bicicletta chiacchierando e non avrete più paura perché vi sarete abituati. Allo stesso modo, uno yogi, grazie alla costante pratica è in grado di ritirare la mente in ogni istante. Per raggiungere qualunque obiettivo (diploma, laurea etc.) sono necessari 5, 10, 15 anni, ma per la realizzazione devono bastare 10 minuti? Non è sciocco? Questa non è ignoranza? Quindi abbiate la giusta aspettativa dalla vostra pratica spirituale. Non crediate di raggiungere la meta domani. Non abbiate fretta.

Pertanto prima di poter raggiungere lo stato di PRATYAHARA, bisogna praticare PRANAYAMA. Respirare lentamente è sempre di aiuto. Quando siete agitati, la migliore cosa da fare è lasciare il luogo in cui vi trovate, poiché l’energia di quel posto è piena di rabbia e negatività. Recatevi in un luogo dove c’è silenzio e quiete, chiudete la porta e sedetevi tranquillamente in un angolo e poi affrontate la vostra mente che sta cercando di creare agitazione dentro di voi. Prendete le distanze e osservatela come una madre guarda il proprio bambino che sta combinando dei guai, da una certa distanza e poi accettate il fatto che si tratta semplicemente di un bambino: ‘Questa mente è immatura e non sa come comportarsi, non ha sviluppato equanimità, uguaglianza di vedute e questo è il modo in cui reagisce di fronte alle situazioni’. Accettatela e comportatevi di conseguenza. Mantenete la distanza ancora per un po’, anche se continua a crearvi problemi. Controllate il vostro respiro, calmatelo sempre di più e, se necessario, trattenetelo per un po’. Non troppo a lungo, ma almeno per un poco. Allora vedrete che la vostra mente, si calmerà da sé. Per qualcuno potrebbe volerci un minuto, mentre per qualcun altro potrebbe volerci anche mezz’ora, ma alla fine si calmerà, è un fenomeno naturale.

Prima di PRANAYAMA che cosa c’è? Ci sono YAMA (condotta sociale) e NIYAMA (comportamento personale)! Tutti noi viviamo in una società e dobbiamo comportarci di conseguenza.

YAMA, Comportamento Sociale

-  SATYA -Devo dire sempre la verità
-  ASTEYA -Non devo rubare
-  AHIMSA -Non devo ferire nessuno, né con i pensieri, né con le parole, né con le azioni
-  APARIGRAHA -Non devo accumulare ciò che non è necessario per me
-  BRAHMACHARYA -Non devo indulgere in una condotta immorale

Se riuscirete a mettere in pratica tutti questi aspetti, che sono comportamenti rivolti verso l’esterno, allora riuscirete a raggiungere il fenomeno interiore e questo sarà molto intenso. I vostri comportamenti esteriori possono essere condizionati dalla paura della polizia o di una cattiva reputazione, ma interiormente è tutto nelle vostre mani, nessuno si accorgerà di quello che sta avvenendo dentro di voi. Se indossate degli abiti bianchi, mettete della vibhuti sulla fronte e sorridete, nessuno saprà ciò che sta avvenendo dentro di voi.

NIYAMA, Condotta Personale

-  SAUCHA -Purezza
-  SANTOSHA -Sapersi accontentare di ciò che si ha
-  TAPAS -L’intenso, ardente sentimento di voler realizzare la Divinità e lo sforzo che ne deriva per raggiungere la meta
-  SVADHYAYA -Studio delle scritture, frequentazione dei Satsang, meditare e riflettere (mananam) su ciò che si è udito o letto (digerire, assimilare)
-  ISHVARA PRANIDHANA -Arrendersi a Dio
 
YAMA e NIYAMA sono i requisiti iniziali. Se non metterete in pratica YAMA e NIYAMA la vostra MALA non se ne andrà. YAMA e NIYAMA servono per eliminare le impurità mentali (mala). Come la polvere che si deposita sullo specchio e non ci consentedispecchiarci. È come se cercassimo di specchiarci in uno specchio completamente ricoperto di polvere tranne un piccolo angolino in basso. Che senso avrebbe cercare di specchiarsi in un piccolo angolino pulito, quando invece potremmo usufruire dell’intera superficie dello specchio dopo averlo pulito con acqua e sapone? Quindi, fate lo sforzo di pulire la polvere (Mala) depositata sullo specchio con l’acqua e il sapone (Yama e Niyama) e poi dieci persone potranno  specchiarsi contemporaneamente. A causa di Mala soltanto un piccolo spazio della vostra mente è rimasto puro. Quindi per eliminare Mala, Yama e Niyama sono di fondamentale importanza. Sedetevi a riflettere su tutti gli aspetti che li compongono:

YAMA

SATYA AHIMSA ASTEYA

Non voglio dire falsità a nessuno Non voglio ferire nessuno

Non voglio sottrarre nulla a nessuno, nemmeno il riconoscimento per ciò che ha fatto
APARIGRAHA Non voglio accumulare oggetti che non mi sono utili BRAMACHARYA La mia mente deve sempre essere focalizzata su Dio e quindi la

ritiro da tutte le relazioni a livello fisico e i piaceri a livello fisico

NIY AMA
SAUCHA Lo stadio dell’igiene personale. Dovete essere puliti dentro e fuori

(Shuddhi)

SANTOSHA Soddisfatti e appagati con ciò che si ha

SVADHYAYA Ogni giorno dovete impegnarvi sinceramente e religiosamente nella lettura delle scritture, nella frequentazione dei Satsang, focalizzando la vostra mente e i pensieri nella conoscenza spirituale

TAPAS Il pensiero di dover realizzare il Sé vi deve bruciare dentro. Se una persona si brucia una mano, in quel momento non avrà in mente nessun altro pensiero se non cercare un balsamo che allevi la sua scottatura. Il sentimento interiore di voler realizzare la divinità dovrebbe essere proprio così, senza nessun’altra distrazione mentale

ISHVARA PRANIDHANA Vi dovete arrendere a Dio affermando: ‘Sto facendo tutto al meglio delle mie capacità, il resto lo lascio a Te’. Do your best, leave the rest! Dovreste avere la totale fede in Dio che se farete del vostro meglio, Lui alla fine vi benedirà e i vostri sforzi non andranno sprecati. Inoltre dovete avere SHRADDHA (fede, fiducia) e SABURI (pazienza) nel saper attendere il momento giusto in cui raggiungerete la realizzazione.

Quindi, ricapitolando, YAMA e NIYAMA hanno la funzione di ripulire lo specchio della mente dalle negatività; la sporcizia sulla superficie dello specchio viene rimossa con l’acqua e il sapone di YAMA e NIYAMA ed ora lo specchio è
pulito e brilla, ma sfortunatamente non è stabile, si muove, oscilla, è come se fosse appeso a una corda, e quindi dondola. Di conseguenza risulta difficile specchiarsi. Per renderlo stabile dovete praticare PRANAYAMA (controllo del respiro) e PRATHYAHARA (ritirare la mente, osservare i pensieri) e così fisserete lo specchio a una parete e non lo dovrete rincorrere per pettinarvi.

YAMA e NIYAMA Pulizia dello specchio

PRANAYAMA e PRATYAHARA Fissaggio dello specchio

Esercitate il controllo del respiro: non dovete arrestare il respiro, ma rallentarlo sempre più affinché vi sia soltanto poco PRANA che scuote la vostra mente. Eliminate tutte le immagini inutili che si riflettono nello specchio e focalizzate tutta la vostra attenzione soltanto su un’immagine: i miei capelli che devo pettinare. Distogliete l’attenzione da tutte le altre distrazioni e focalizzatevi su un unico pensiero.

Poi è la volta di ASANA: se voi continuate a dondolare il vostro corpo come un recipiente pieno di acqua, anche il liquido al suo interno si muoverà. Quindi rimanete seduti fermi in un posto e concentrate la vostra mente. Se avete ripulito lo specchio e lo avete fissato al muro, ma poi voi continuate a muovervi, come fate a pettinarvi? Lo specchio deve essere fermo, voi dovete essere fermi e tutte le altre immagini che si riflettono sullo specchio devono venire ignorate.

Il gradino successivo è DHARANA: giunti a questo punto, possiamo focalizzare tutta la nostra attenzione soltanto sul pettinarci i capelli. Questa è la concentrazione. Avete mai osservato una signora che si sta mettendo il bindi fra le sopracciglia? In quel momento per la signora il mondo non esiste, poiché è completamente concentrata nel trovare il centro esatto fra le sopracciglia. La sua attenzione è totalmente focalizzata su una cosa sola, mettere il bindi al centro delle

sopracciglia.

Se riusciamo a prolungare lo stato di DHARANA allora diviene DHYANA, concentrazione. Cos’è la concentrazione? Dove eravate ieri? Eravate qui? Eravate qui con il corpo, la mente e lo spirito o soltanto il corpo era qui, mentre la mente e lo spirito erano altrove? DHYANA si verifica quando il corpo, la mente e il cuore sono contemporaneamente insieme.

Il corpo è fermo grazie a ASANA, la mente è stabile grazie a PRANAYAMA e PRATYAHARA. Corpo, mente e spirito sono contemporaneamente insieme, soltanto
ciò su cui siete concentrati ha importanza, nient’altro, l’attenzione è totale, DHYANA. E su cosa siete concentrati? Siete concentrati su questo pensiero: ‘IO SONO DIVINO’. Ora per voi soltanto questo è importante, tutte le altre distrazioni sono state rimosse, la mente è stabile, il corpo è stato purificato ed è fermo, il respiro è sotto controllo e avete deciso che volete realizzare il Sé e così il vostro corpo, la vostra mente e la vostra anima sono totalmente concentrati su questo pensiero e il bindi viene appiccicato alla fronte ed è SAMADHI, avete raggiunto l’obiettivo. Siete soddisfatti e felici; ce l’avete fatta. Sto cercando di spiegarvelo con un linguaggio che possiate comprendere, affinché cogliate bene tutti i passaggi.

Comunque, prima di tutto dovete pulire lo specchio della vostra mente, poiché se rimane sporco non potrete fare nulla, tutto il resto non funzionerà. Quindi YAMA e NIYAMA, il comportamento sociale e la condotta personale (anche quando nessuno vi vede), vengono prima di tutto il resto. Poi segue ASANA; fermate il corpo; ASANA è utile anche per preservare lo stato di salute del vostro corpo e quindi fate YOGA per rendere il vostro corpo forte e sano, poiché quello che state cercando di ottenere non lo raggiungerete in una seduta. Dovrete stare seduti a lungo, ma se la schiena vi duole e la testa vi fa male come fate? La funzione principale degli ASANA è quella di rinforzare il vostro involucro fisico, pertanto dedicate del tempo allo YOGA.

Poi segue PRANAYAMA, trattenere il respiro, controllarlo. Iniziate osservando il respiro, senza neanche rallentarlo; poi continuate rallentandolo e dopo potrete trattenere il respiro per un poco, finché la vostra mente raggiungerà lo stato di stabilità e calma.

Poi viene DHARANA: concentratevi sul pensiero ‘I am I’, ‘Io sono Io’. Mantenete quel pensiero nella vostra mente e continuando a farlo diviene DHYANA. Siete completamente assorbiti da quel pensiero. Pruriti, sensazioni, nulla vi potrà distogliere da quel pensiero. Nulla vi potrà turbare; fa caldo, fa freddo, sono nella

stanza, mi trovo nella foresta, niente è importante, poiché in questo momento la mente è completamente esclusa dal corpo. L’attenzione per quel pensiero è totale: DHYANA. E poi diviene SAMADHI. Questo è SAVIKALPA SAMADHI: avete raggiunto quello stato con il vostro sforzo, con la vostra consapevolezza, con

la vostra conoscenza. Ma continuando a fare pratica con SAVIKALPA SAMADHI, arriverà un momento in cui NIRVIKALPA SAMADHI si manifesterà in voi. Sto cercando di spiegarvi che per raggiungere un obiettivo si deve passare attraverso un processo.
Adesso vi racconterò una storia. Un uomo molto ricco e molto avaro andò da Shirdi Baba e gli disse: “Voglio Brahmajnana”. Shirdi Baba era una persona schietta e brusca, non come Sai Baba che è molto più gentile e accomodante. Se qualcosa non gli piaceva non esitava a buttarti fuori e non sopportava neanche per un minuto l’ego e la falsità. Era la personificazione di Shiva. Quest’uomo continuava ad assillarlo dicendogli: “Voglio Brahmajnana, voglio Brahmajnana!”. Era un po’ come quel ragazzo che diceva che Sai Baba avrebbe trasformato la sua mente, che avrebbe fatto tutto Lui, così anche quest’uomo credeva che Shirdi Baba avrebbe potuto fare tutto al posto suo. Allora Shirdi Baba chiamò un ragazzino e gli disse: “Ho urgentemente bisogno di 5 rupie, vai da quel tale e chiedigliele”. Il ragazzo andò, ma tornò dicendo che quel tale non era in negozio. “Ah, è così? Allora vai da quel tale che abita in quella casa e chiedi a lui!”. Il ragazzo andò, tornò e disse che non era riuscito a trovare nemmeno quella persona. Shirdi Baba fece correre il ragazzo di qua e di là, mentre l’uomo avaro di fronte a Lui continuava a chiedere Brahmajnana. Allora Shirdi Baba gli disse: “Quel Brahmajnana è nella tua tasca! Come hai potuto vedere sto cercando 5 rupie!”. Quell’uomo si trovava di fronte al suo Guru, che aveva bisogno di 5 rupie e pur avendole in tasca, non era riuscito a offrirgliele, ma voleva Brahmajnana! Yama, Niyama.....niente! Subito Samadhi! Com’è possibile?

Bisogna necessariamente cominciare dall’inizio.

MALA: YAMA e NIYAMA aiutano a eliminare Mala. Il lavoro altruistico, comportarsi nel modo giusto, essere puri nella vostra vita quotidiana.

VIKSHEPA: l’instabilità mentale, la volubilità della mente. La preghiera rivolta a Dio vi aiuta a controllare i capricci mentali. Quindi concentrate regolarmente la vostra mente su Dio, su una sua forma, così ogni volta che chiuderete gli occhi apparirà soltanto Krishna.

Continuando a fare pratica la vostra mente verrà addestrata e potrà fare tutto. Quando avrete raffinato la vostra mente, questa sarà in grado di ritirarsi in quello stato di DHARANA o DHYANA e voi sarete molto più efficienti nel vostro lavoro. Gli Atmajnani sono molto abili nel loro lavoro. Dategli qualunque cosa da fare e la faranno al meglio. Fategli cantare una canzone e la canteranno benissimo, fategli tenere un discorso e lo faranno al meglio, poiché la loro mente è sotto il loro controllo, dato che l’hanno affinata con la pratica della concentrazione.

Gli Atmajnani quando vogliono si ritirano e vanno dalla parte di Dio, in uno stato divino. Improvvisamente arriva una telefonata, c’è una riunione di lavoro e si devono prendere delle importanti decisioni. Così riportano la mente da quello stato e la concentrano su questo lavoro importante. La mente è sotto il loro controllo e possono farle eseguire i lavori che vogliono.
Dominate la vostra mente in questo modo, MASTER THE MIND, ‘be a master’, siate i padroni della mente. Potrebbe capitarvi che durante un bhajan a un certo punto raggiungiate quella particolare condizione di purezza mentale. Questi sono quei Samadhi passeggeri che vanno e vengono come un battito di ciglia, non avete conquistato quello stato con la vostra volontà, quindi questi Samadhi non sono di nessuna utilità, poiché non sono sotto il vostro controllo.

Dovreste raggiungere quello stato con il vostro sforzo, con la vostra consapevolezza. Con il costante esercizio a un certo punto riuscirete a entrare subito nello stato di Samadhi, proprio come un cantante che si è esercitato a lungo e quindi riesce a cantare subito, è subito pronto. Nirvikalpa Samadhi così diviene uno stato naturale, vi siete allenati a lungo e non dovete più passare attraverso l’intero processo per raggiungere quello stato, siete subito pronti. Attraverso Dhyana, con il vostro sforzo, con le vostre capacità, quello stato si manifesta e a quel punto voi siete consapevoli di essere in quello stato. Se praticherete costantemente, entrare in quello stato, per voi, diventerà naturale e non dovrete rifare tutto il processo dall’inizio. Potrete centrare direttamente il bersaglio, poiché avrete già compiuto tutto il processo un numero sufficiente di volte. In questo modo, per voi, Nirvikalpa diventerà uno stato naturale.

Ciò che segue a Nirvikalpa Samadhi è SAHAJA SAMADHI, che significa che siete costantemente in quello stato. Con gli occhi chiusi, aperti, a letto, in piedi, mentre lavorate, mentre non lavorate, vi è sempre quella consapevolezza di fondo, siete costantemente consapevoli dello schermo sul quale vengono proiettate le immagini. Gli altri vedono soltanto le immagini, mentre voi oltre alle immagini vedete anche lo schermo.

Cos’è questo? Un tavolo! Io però vedo anche la sua essenza che è legno. Stiamo guardando la stessa cosa, ma io la vedo da un punto di vista diverso. Voi vedete la sua forma esteriore, mentre io vedo la sua origine, la sua essenza. Quando guardate gli altri vedete un bimbo, un uomo, una ragazza, perché state vedendo ‘il tavolo’. Io vedo l’Atma, vedo il materiale del quale tutti sono composti e so che sono tutti uguali. Lo Jnani vede la realtà originale che sta dietro tutto ciò che è effimero.

Pertanto colui che riconosce che tutto e tutti sono me, non potrà odiare nessuno. Riuscireste a odiare voi stessi? Potete mettervi davanti allo specchio a rimproverare voi stessi? Forse uno psicopatico potrebbe farlo! Tutto e tutti sono emersi dalla medesima realtà. Che senso avrebbe per una persona del genere avere degli attaccamenti? Se dico che sono attaccato alla mia mano, ha senso secondo voi? Ma per raggiungere quello stato è necessaria molta purezza interiore, che scaturisce dalla pratica di YAMA e NIYAMA, essere disciplinati nella propria vita.
Poi seguono le pratiche per rendere stabile la mente: ASANA, PRANAYAMA e PRATYAHARA. Poi segue DHARANA, la concentrazione su quell’unico pensiero e quando la concentrazione diventa intensa, sempre più intensa e non pensate a nient’altro diviene DHYANA. Questo sforzo è volto a raggiungere quello stato di vuoto mentale e cosa succede con il SAMADHI? Niente luci colorate, nessun suono, né video, né spettacoli, nessuna sensazione.

Qualcuno mi dice: “Swami, mentre meditavo ho avuto una sensazione particolare alla mano, ho sentito qualcosa nel punto fra le sopracciglia” e così via. Non so cosa rispondere. Forse perché avete forzato troppo. Il metodo migliore per raggiungere Dio consiste nel mettere in pratica questi tre punti:

-  Con le vostre mani: compiere lavoro altruistico. Questo purificherà la vostra mente da tutte le negatività
-  Con la vostra mente: discriminare costantemente fra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, fra ciò che è reale e ciò che non è reale, fra ciò che vi conduce a Dio e ciò che vi allontana da Dio
-  Con il vostro cuore: un’intesa devozione a Dio, un intenso amore per Dio

Quindi, il vostro cuore colmo dell’amore di Dio, le vostre mani servono Dio in tutti e la vostra mente discrimina costantemente fra ciò che è Dio e ciò che non lo è, nel senso: questo non è ciò che sto cercando, l’ego non è Dio. Dovete avere continuamente questo tipo di discriminazione. Se fate queste tre cose la realizzazione è garantita, è un vostro diritto di nascita.

Ma siamo noi che la neghiamo a noi stessi; non dovete pensare che non sia possibile. Un tale domandò a Ramana Maharshi: “Qual è l’ostacolo nella realizzazione del Sé?”. E lui rispose: “Il solo pensare che vi è un ostacolo, diventa l’ostacolo”. Non ci sono ostacoli, in realtà è possibile. Quel talento è già dentro di voi, ma dovete farlo emergere con la pratica. Sono in grado di cantare? Certo che puoi, a patto che tu ti sia esercitato, che tu abbia fatto la tua Sadhana. Quindi potete fare qualunque cosa? Certo, potete, a condizione che abbiate compiuto tutti quei passaggi che conducono a quel risultato. Senza fare nulla non riuscirete miracolosamente a raggiungere quel risultato. Quindi tutto è possibile, incluso questo obiettivo, a condizione che abbiate fatto tutto ciò che era necessario, che vi siate purificati, che riusciate a controllare la mente e i sensi e così sarete in grado di concentrare la mente su quel pensiero e realizzerete quel pensiero. Questo è l’intero processo. In un giorno solo non accadrà nulla.

Vi siete liberati da tutti i vostri attaccamenti e dal vostro ego? Vi siete sbarazzati da tutte le distinzione fra ‘mio’, ‘tuo’, ‘loro’? Fatto? Bene, allora si può cominciare! Comunque, nei momenti di agitazione, controllate il vostro respiro e la
vostra mente si calmerà. In quel momento, potreste non aver ancora raggiunto lo stato di Samadhi, ma questo vi darà SAMADHANA, in quel momento sarete calmi e stabili. Riuscirete a pensare in modo chiaro, nel modo giusto e non farete errori. Praticate Pranayama e Pratyahara in queste situazioni.

Per esempio, diventando abili nella scrittura potrete scrivere un poema, una storia o qualunque altra cosa. Quindi, continuate a esercitarvi, a fare pratica con Yama, Niyama, Pranayama, Pratyahara e Asana, stare seduti in silenzio, senza muovervi. Il migliore Asana è Sukhasana.

Mi hanno chiesto: “Qual è la differenza fra sonno profondo e Samadhi?”. Nel sonno profondo il vostro specchio è coperto da una tenda spessa e nera; non vedete nulla, le luci sono spente, la tenda è tirata. Questo è il sonno profondo. Uscendo dal sonno profondo potreste dire di aver sperimentato qualcosa di straordinario e che non sapevate dove vi trovavate. Ed è proprio questo il punto, non sapete, mentre nel Samadhi sapete. Quando uscite dal Samadhi, sapete che eravate in Samadhi. Quando vi svegliate dal sonno non sapete se è mattino, mezzogiorno o sera, avete bisogno di riorientarvi.

Sukhasana, sedere fermi, con la schiena diritta; per poterlo fare il vostro corpo deve essere in salute e per questo è bene fare degli Yoga Asana. Al giorno d’oggi si possono eseguire numerosi sport e esercizi, mentre in passato per i Rishi non vi era che questa possibilità. Costoro ricorrevano a questi semplici Yoga Asana per preservare lo stato di salute del loro corpo, affinché la digestione, la respirazione e la circolazione fossero efficienti. Così potevano trascorrere il tempo in una posizione stabile e imparavano.

Vi sto spiegando tutto questo in modo tale che non abbiate la pretesa che avvenga tutto in dieci giorni. Sarebbe potuto accadere a Dhruva, Markandeya, Nichiketa, grazie alle loro numerose vite di sacrifici e penitenze. Non sto dicendo che voi non abbiate compiuto tali penitenze per molte vite, ma anche per ripassare il programma di un anno ci vuole un’ora! Avete studiato, ma ci vuole del tempo per ripassare. Allo stesso modo ci vorrà del tempo per ripassare e rinfrescare le vostre antiche memorie, i vostri antichi sforzi. Ma almeno è possibile.
MANI Servizio Altruistico
KARMA YOGA
MALA Negatività mentali
YAMA

NIYAMA
-Satya (Verità)
-Ahimsa (Non Violenza) -Asteya (Non rubare) -Aparigraha (Non accumulare) - Brahmacharya (Celibato)

-Saucha (Purezza)
-Santosha (Sapersi accontentare) -Tapas (Austerità)
-Svadhyaya (Studio scritture) -Ishvara Pranidhana (Resa a Dio)
CUORE BHAKTI Devozione YOGA
a Dio
ASANA Stare seduti fermi con la schiena diritta, praticare Yoga Asana per

mantenere il corpo in salute

VIKSHEPA PRANAYAMA Controllo del respiro Instabilità
della mente

PRATYAHARA Ritirare la mente, osservare i pensieri
TESTA Discrimi- nazione e Distacco
JNANA YOGA
DHARANA AVARANA DHYANA

Consapevo- lezza del

corpo SAMADHI
Concentrazione sul pensiero: ‘Io sono divino’

Meditazione

Esperienza, realizzazione

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